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Paesaggi
Con l’avvento del treno, ci dice Wolfang Schivelbusch (Storia dei viaggi in ferrovia), il paesaggio percepito dai finestrini di tutta Europa ha irrimediabilmente perduto la dimensione della profondità, perché si è dissolta la possibilità stessa di percepire il primo piano. Con la velocità gli oggetti vicini si volatizzano e la fugacità rende rilevabile soltanto una visione globale, d’insieme. Mi piace pensare che la fotografia ci restituisca, come fissando l’attimo di un viaggio immaginario, l’esperienza di un cammino antico, preindustriale: la riconquista di uno spazio paesaggistico, oggi così insidiato dalla sua riduzione a spazio geografico.
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- hamburg-veddel-DSC_0332---Versione-3Amburgo, Veddel
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